Non solo le normative nazionali ma anche direttive europee, obbligano i soggetti che fanno attività di trattamento dati a smaltire correttamente i dispositivi di memoria avendo precedentemente avviato una pratica di cancellazione sicura dei dati in essi contenuti In merito a ciò, il DLgs 196/2003 indica quali sono le attività considerate come "trattamento dati" e i soggetti interessati che, non sono solo pubblici ma bensì anche privati
Inoltre, il decreto legislativo affronta la tematica in merito alla sicurezza dei dati, le autorizzazioni e gli obblighi di chi fa trattamento dati nonché, in un mondo che va sempre più verso la globalizzazione, del trasferimento dei dati all'estero e dei diritti dell'interessato dal trattamento dati Con successivi decreti si sono inasprite anche le sanzioni amministrative e penali in quanto, si rischiano penalmente due anni di arresto e, amministrativamente una salatissima multa di 120.000 euro
A ribadire l'obbligatorietà della cancellazione sicura per ogni entità che fa trattamento dati, è intervenuta anche la Comunità Europea legiferando in merito alla gestione, misure di sicurezza e cancellazione sicura dei dati per rientrare in standard internazionali ISO/IEC 17799 Come spesso avviene però, le controverse direttive europee sono state confutate dallo stesso Avvocato generale della Corte di Giustizia EU, Pedro cruz Villalòn che, dichiara tali provvedimenti contrari ai Diritti Fondamentali dell'Unione Europea in merito alla conservazione dei dati da parte di compagnie che forniscono servizi di comunicazione telefonici ed elettronici
Secondo Villalòn, l'obbligo di prolungare la conservazione dei dati ad un tempo di 2 anni per motivi di indagine, è
un'ingerenza grave del diritto dei cittadini al rispetto della vita privata istituendo un obbligo per i fornitori di servizi di comunicazioni telefoniche o elettroniche di raccogliere e conservare i dati sul traffico e sull'ubicazione di tali comunicazioni
Le conclusioni di Villalòn sono scaturite da due procedimenti pregiudiziali presentati dall'associazione in difesa dei diritti digitali Digital Right Irelad e dalla Corte Costituzionale Austriaca La tematica della conservazioni dei dati è strettamente legata a quella della loro cancellazione sicura
In attesa che si esca d'impaccio da questa contraddizione in termini, rimane in vigore l'obbligo di cancellazione sicura in determinati modi previsti per legge, come indicato chiaramente dal Garante della Privacy con il provvedimentoi 13/10/08:
Dovendo rispondere ad obblighi di legge, naturalmente chi eroga servizio di cancellazione sicura deve essere in grado di rilasciare opportuna certificazione sia del servizio che offre che, per il servizio svolto al cliente Solo un centro di recupero dati professionale può rilasciare la certificazione ISO/IEC 17799 da esibire a chi compie l'ispezione